La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 14 luglio 2015

Si di Trento alla Valdastico Nord: RICATTO??? Vvox 01/07/15



Sposa la nostra tesi questo articolo apparso su Vvox. Il cambio di rotta della Provincia di Trento, per 40 anni sempre contraria al proseguimento della Valdastico Nord, non è giustificabile se non pensando che sotto ci siano degli intrecci di questioni che sfiorano il ricatto.
E questa situazione non andrebbe assecondata, semmai DENUNCIATA!!!
Siamo davanti ad uno SCANDALO! Uno tra i tanti scandali italioti che dovrebbero finire...
 
Valdastico Nord, spunta ipotesi "ricatto"

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Enrico Cappelletti, senatore Movimento 5 Stelle da VicenzaPiù

Il clamoroso voltafaccia del Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi segue, a stretto giro, l’impegno del Governo a rinnovare la concessione dell’Autobrennero. E’ dunque verosimile che sia avvenuto uno scambio. Cioé, é verosimile che il rinnovo dell’A22 sia subordinato all’accettazione della Valdastico Nord, da parte della Provincia di Trento.
La questione non é secondaria, perché questo modo di fare si chiamerebbe “ricatto”. Peraltro perpetuato a svantaggio della comunità di Trento ma anche e soprattutto dell’ambiente, degli automobilisti e dei contribuenti del Veneto.
Il rinnovo senza gara della concessione dell’A4 Padova-Brescia, come peraltro dell’Autobrennero, avviene a tutto vantaggio dei concessionari, che ricordo per la A4 Holding essere addirittura al 67,77% partecipati da privati.
I concessionari non dovranno dunque confrontarsi con altri “aspiranti” al ruolo. Quindi, ragionevolmente in ultima istanza, non dovranno rinunciare ad una fetta cospicua dei propri guadagni, che in un paese “normale” sarebbero dovuti andare invece nelle tasche dei cittadini, o quantomeno nelle casse dello Stato.
L’auspicio è che non vengano chiamati a costruire quest’opera quegli stessi soggetti indagati per disastro ambientale. Mi riferisco ai presunti responsabili degli interramenti di scarti industriali tossico-nocivi sotto il manto stradale della Valdastico Sud. Se sbagliare è umano, qui ci troveremmo di fronte ad un fare diabolico.
E purtroppo ci siamo ormai abituati a vedere che al peggio, non c’é mai limite.



Link_Vvox_01/07/15






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