La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 26 gennaio 2015

SOLO 16MILA VEICOLI AL GIORNO - LA VALDASTICO E IL RIENTRO CHIMERA (Estratto da VENEZIA POST del 21/01/15)

"Secondo il piano finanziario dell'A4 holding, sull'A31 i flussi di traffico saranno sufficienti a garantire in 24 anni un recupero di meno di un terzo dell'investimento iniziale di 2 miliardi"

Questo l'incipit dell'articolo di Giovanni Salvatori, giornalista de Venezia Post.
La vede giusta, Salvatori, definendo la questione Valdastico Nord "un'entità quasi astratta, ... pietra dello scandalo in una strana guerra" . Protagonisti un Trentino da sempre contrario all'opera, e il Veneto (col suo manipoli di politici, industriali, società autostrade e quant'altro, da sempre soggiogati alla regola degli "interessi propri") che si fronteggiano in una lotta che dura 40 anni.

Uno scontro che non è fatto di discussioni a tavolino sulla bontà del progetto, sullo studio delle sue evidenti criticità che riguardano aspetti ambientali (più di 27 km di galleria in un territorio profondamente carsico, ricco di sorgenti la cui intercettazione potrebbe comportare danni ingenti) e aspetti economici che da più parti mettono in luce una dubbia sostenibilità dell'opera.
Vede bene Salvatori a definire questo braccio di ferro "Uno scontro politico, istituzionale, giuridico." I Veneti, minacciando cause alla Provincia Trentina e allo Stato, stanno spingendo a più non posso e, grazie alla complicità del Ministro Lupi, sono ad un passo dal far approvare il progetto al Consiglio dei Ministri. I Trentini si sono già appellati al Tar (che gli ha dato ragione) e sono pronti ad appellarsi alla Corte Costituzionale.

E' ormai cosa nota a tutti coloro che ci seguono che il progetto Valdastico Nord si dimostra un'opera faraonica dalla dubbia esecuzione e con costi di realizzazione e gestione insostenibili.
Lo ribadisce nell'intervista l'arch. Renzo Priante che ha studiato approfonditamente l'opera e, per l'ennesima volta, descrive quanto i numeri  e le tempistiche non stiano in piedi.

"La Valdastico Nord costa 2 miliardi di euro, a carico della società concessionaria. Stando sempre ai documenti ufficiali, anzi al piano finanziario che A4 ha presentato al Cipe nel gennaio del 2013, l'A31 Nord dovrebbe vedere i cantieri aperti entro quest'anno. E già qui c'è un primo punto dolente, visto che quandanche Lupi riesca a far approvare l'opera (deve, se Brescia Padova vuole avere la concessione prolungata, visto che la sua proroga scade a giugno), è improbabile che le ruspe riescano ad entrare in azione nei prossimi dodici mesi. Ma se così fosse, il piano finanziario della Serenissima prevede che nel 2022 venga aperto al traffico il primo tratto, Piovene Rocchette-Valle dell'Astico, e il primo gennaio 2025, tra dieci anni esatti, tutta l'A31 Nord, fino a Besenello in Trentino. Nel 2046, cioè 24 anni dopo l'apertura del primo tratto, l'autostrada avrà incassato 638 milioni di euro. Cioè assai meno di un terzo dell'investimento iniziale, e senza contare le spese di gestione. Che sono molto alte: l'architetto Priante le ha studiate, presentando una relazione che è stata anche illustrata dal comitato No Valdastico, e solo per l'energia elettrica stima costi superiori ai 640mila euro al mese." (conseguenza, questa, del fatto che la quasi totalità della A31 Nord sarebbe in galleria).
Il fatto che l'autostrada sia per la maggior parte in galleria implica infatti costi di gestione (per impianti di ventilazione, di illuminazione, sonori) esorbitanti.



"Nel Piano finanziario dell'A4, le simulazioni di traffico prevedono un costo aggiuntivo alla tariffa al casello, per l'attraversamento del tunnel, di 1,5 euro per i veicoli leggeri e di 2,5 per quelli pesanti, a prescindere dai chilometri percorsi. Ma anche con questi costi di attraversamento, l'A31 si sarà ripagata per assai meno di un terzo 24 anni dopo l'apertura al traffico del primo tratto, sempre se si riuscirà a rispettare i tempi previsti."

E' semplice pensare che la Valdastico Nord non si ripagherà mai se si pensa che uno studio fatto dalla stessa società autostradale parla di 16.533 veicoli al giorno. Salvatori confronta questa arteria con l'Autobrennero (176mila al giorno nel 2013, con un incremento del traffico nel 2014), la stessa BS-PD (140mila veicoli) e il passante di Mestre (126mila veicoli, dati del 2012).
Questo il pensiero dell'arch. Priante:

"E secondo me si tratta addirittura di stime esagerate ... perché non tiene conto del calo del traffico autostradale dovuto alla crisi degli ultimi anni, e anche perchè quello studio prevede medie non congrue tra veicoli commerciali e non commerciali. Ma con questi flussi, i tempi di ammortamento dell'autostrada rischiano di essere infiniti».

Quindi, se la Valdastico Nord dovesse venir realizzata, con questo volume di traffico irrisorio e di contro dei costi di realizzazione infiniti, alla ennesima scadenza di concessione, lo Stato si troverà tra le mani un debito pubblico senza fondo che saremo noi cittadini a dover sanare...

Conclude Salvatori: "A giugno scade la concessione della Serenissima e il tema Valdastico terrà banco, c'è da giurarci, nei prossimi mesi"  

In realtà scade una PROROGA alla concessione, richiesta a gran voce ed ottenuta, non si sa in virtù di quale procedimento lecito, dalla Società A4 Holding.
Ricordiamo infatti che la delibera del CIPE del 18/03/13, in cui si approvava il 1° lotto funzionale fino a Lastebasse (Casotto in realtà), stabiliva che entro il 30 giugno 2013 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti trasmettesse al Cipe stesso il progetto definitivo dell'intera tratta Valdastico Nord, condizione essenziale per mantenere la scadenza della concessione al 2026. Progetto che non è mai stato consegnato e, quindi, una proroga alla concessione che, di per sè, non avrebbe dovuto esser concessa.

  Stay Tuned!
 


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