La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 30 gennaio 2015

23/01/15 - Coldiretti - Valdastico Nord o Nuova Valsugana? Cerantola: "Infrastrutture analoghe"

E' di qualche giorno fa un articolo apparso su varie testate (qui riportiamo il GdV) dove la Coldiretti riflette razionalmente su due arterie per le quali da anni si parla di futura realizzazione, Nuova Valsugana e Valdastico Nord. Il Presidente Provinciale di Coldiretti le definisce "due strutture analoghe" e per questo chiede una riflessione su "quale delle due arterie realizzare preferendo quella che comporta il minor impatto per il territorio ed il rispetto per l'ambiente" (aggiungiamo minor impatto nei costi di realizzazione e gestione).
E' giusto pensare per l'ennesima volta, che in un delicato ecosistema in cui sempre più spesso i nostri territori vengono flagellati da alluvioni, grandinate sempre più sorprendenti, danni idrologici imprevisiti, si debba principalmente tutelare l'ambiente e valutare l'effettiva necessità delle opere che, se prioritarie, DEVONO per forza di cose essere pensate cercando di sottrarre sempre meno terreno all'ambiente. E' evidente che la Valdastico Nord non rientra in questa casistica.


Valdastico Nord o Nuova Valsugana?
Cerantola: “Infrastrutture analoghe”

Valdastico Nord o Nuova Valsugana? Per Coldiretti Vicenza si tratta di due infrastrutture di analoga valenza, pertanto appare del tutto inopportuno realizzarle entrambe, continuando a sottrarre territorio all’agricoltura, tanto più dopo la realizzazione della Strada Pedemontana Veneta, incrementando in maniera esponenziale il rischio di dissesto idrogeologico. “Dobbiamo decidere quale delle due arterie realizzare ed evidentemente la scelta deve essere fatta preferendo quella che comporta il minor impatto per il territorio ed il rispetto per l’ambiente. Mentre assistiamo periodicamente alla natura che si ribella, presentando il conto all’uomo attraverso grandinate, alluvioni e terremoti – sottolinea il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola – non si può pensare di sottrarre ancora terreno per costruire infrastrutture inutili, senza prendere in considerazione l’opportunità di eseguire lavori di ampliamento o valorizzazione della rete viaria esistente”. Tra le priorità, invece, vi è la risoluzione della congestione di traffico nel tratto di Carpanè, questione che si trascina da anni senza che alcuno l’abbia mai affrontata e risolta. “È fondamentale attivare un tavolo di dialogo tra Regione Veneto ed amministrazioni locali – prosegue il presidente Martino Cerantola – in cui anche le categorie economiche facciano sentire la propria voce in modo chiaro, autorevole e pragmatico. Dal confronto emergeranno elementi sicuramente utili per dar seguito ad un progetto coscienzioso e rispettoso dell’ambiente, delle comunità locali e dei lavoratori”. Analogamente occorrerà promuovere una riflessione sulle infrastrutture che esigono un’attenta manutenzione, che non può essere frutto di interventi spot, ma deve essere programmata e badgettizzata. “La realizzazione delle opere in molti casi è determinante per lo sviluppo del territorio – conclude il presidente Martino Cerantola – ma occorre pensare anche alla qualità della conservazione delle nostre strade, che da anni rappresenta uno dei punti dolenti e sul quale occorre porre rimedio in tempi brevi”.

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