La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 23 settembre 2014

Thiene On Line 17/09/14 - Schio. Pienone al dibattito di TesSiamo sulla Valdastico Nord - COMMENTO

Scusandoci per il ritardo nell'aggiornamento del blog, pubblichiamo l'approfondita relazione della redazione di Thiene On line sull'incontro-dibattito presso la Fattoria Juvenila Pinton.

Schio. Pienone al dibattito di TesSiamo sulla Valdastico Nord. Priante: “Tutti dicono che alla fine non si farà”

“Un’infrastruttura che guarda allo sviluppo quando lo sviluppo giace ormai nel passato”: Questa è la Valdastico Nord secondo Renzo Priante, architetto e consigliere di minoranza a Piovene Rocchette che da tempo si batte contro il prolungamento dell’autostrada A31da Piovene Rocchette a Besenello in provincia di Trento.

Al dibattito, organizzato dal gruppo politico TesSiamo Schio, hanno accolto l’invito alcuni amministratori locali o loro delegati che hanno presenziato interessati a conoscere i dati tecnici che nel corso degli anni hanno spinto Priante a schierarsi per il ‘no’ all’autostrada, da anni sogno nel cassetto dell’Alto Vicentino. Da Schio, oltre a Carlo Cunegato, organizzatore del dibattito, sono arrivati il consigliere Dario Tomasi, il capogruppo di ‘Noi Cittadini’ Alessandro Maculan e l’assessore al Bilancio Giancarlo Stefenello. Ma tra i quasi 200 ospiti si sono notati il segretario provinciale del Pd Pietro Menegozzo, i sindaci di Sarcedo e Santorso (rispettivamente Franco Balzi e Luca Cortese) e gli assessori a Ecologia e Territorio Andrea Zorzan e Francesco Luca, dei comuni di Thiene e Marano Vicentino. Assenti i rappresentanti delle associazioni di categoria, commercianti, industriali e artigiani, ‘accusati’ di essere “grandi sostenitori della Valdastico Nord per motivi economici che non sono più al passo con i tempi”. Quello a cui Priante si riferisce, sostenuto dal Comitato ‘No Valdastico Nord’ e da una folta schiera di persone che vedono nei lavori dell’autostrada solamente un grande scempio al territorio e un fantasmagorico danno economico pubblico, è il concetto che, se la A31 sarà prolungata, il nord Est si troverà ad affrontare una ‘catastrofe’ ambientale ed economica decisamente evitabile.
“2mila milioni di euro messi dal privato ma che, quando scadrà la concessione alla Società Brescia-Padova, dovranno essere rimborsati dallo stato perché gli incassi quotidiani, grossi per la società dal punto di vista della concessione, in pratica non saranno mai sufficienti a ripagarne i lavori e la manutenzione – ha spiegato Priante – un’autostrada costruita per portare il commercio verso l’Austria proprio quando l’Austria chiede di convertire il trasporto su gomma in trasporto su rotaia. Potenziare le vie per il commercio quando il mercato è saturo e la crisi spinge il mondo al ritorno all’agricoltura e una devastazione di un territorio che ha richiesto 5 generazioni per diventare coltivabile e ora, se ce ne fosse bisogno, non sarebbe in grado di sfamare nemmeno metà della sua popolazione. E ancora, 650mila euro per l’illuminazione, grazie alle decine di chilometri su tunnel e la convinzione di tutti che alla fine il lavoro non si farà”.
Ascoltando Priante qualsiasi sano di mente potrebbe solo dire ‘No alla Valdastico Nord’, perché da ogni punto di vista (economico, politico e ambientale) la spiegazione mette in luce che il tratto Piovene-Besenello fa acqua da tutte le parti.
E allora perché, quando si interpellano i comuni, le associazioni di categoria e la maggioranza del mondo politico, sia di destra che di sinistra, la A31 Nord s’ha da fare? Oggettivamente, bisogna convenire che, se la A31 toccasse il Trentino, quando il prolungamento della Valdastico Sud toccherà (a breve) Rovigo, in un batter d’occhio si arriverebbe da Bologna a Trento, risparmiando tempo e raggiungendo anche il Nord dell’Europa senza dover fare ‘il giro dell’oca’ passando per la Verona di Flavio Tosi. Questo basta? No, non è tutto qui, i motivi per farla sono tanti e toccano anche le tasche dei cittadini delle Valli dell’Astico e del Leogra. C’è chi sostiene che “in ogni caso quei soldi verrebbero spesi per altre cose inutili, magari un capannone raccogli arance da mille milioni di euro in provincia di Enna, o un tratto aggiuntivo della Salerno-Calabria che passa per Bari, o aule aggiuntive con piscina termale e cinema per il Senato”. Insomma, la A31 si può fare perché tanto, sprechi per sprechi, tanto vale sprecare qui da noi. Insomma, per qualcuno Besenello deve per forza essere a un tiro di schioppo, perché in fin dei conti “dove passa un’autostrada cresce l’economia”. In effetti, basta guardare l’Alto Vicentino
dalla sommità di alcune montagne della zona per rendersi conto che intorno all’autostrada si è sviluppata una delle zone industriali più all’avanguardia e più potenzialmente potenti del mondo. Roberto Salviato, industriale ed ex rappresentante degli industriali della provincia, sostiene che “se Schio e Thiene avessero la A31 che va a nord, industrie, commercio e artigianato locale avrebbero di fatto una spinta verso i mercati del nord che aiuterebbe a far tornare la possibilità di sviluppo. Per quanto riguarda l’impatto ambientale – ha continuato Salviato – i rappresentanti delle amministrazioni locali dovranno attivarsi per trovare il giusto compromesso e per il discorso economico, bisogna informarsi bene e trovare una soluzione. L’opera secondo me si farà, perché adesso anche Verona e Bassano, che un tempo la ostacolavano per privilegiare con i loro corridoi verso nord (Brennero e Valsugana), ora apprezzano il tratto di strada che permetterebbe loro di evitare il congestionamento delle loro strade. E bisogna ricordare – ha concluso – che l’Università di Trento sta diventando per i giovani della nostra zona un importantissimo centro di formazione di studio”.
E quindi, se il commercio, l’industria e l’artigianato del Nord-Est hanno fatto anni fa dell’Italia la quinta potenza mondiale, con la A31 che arriva a Trento, si potrà tornare agli antichi fasti? C’è chi dice ‘sì’ e c’è chi dice ‘no’, c’è chi sostiene che la storia è destinata a ripetersi e chi dice che ‘nel passato non c’è futuro’.
TesSiamo Schio voleva aprire un dibattito per capire le motivazione che portano alla volontà di far partire definitivamente i lavori o il perché bisogna virare verso l’accantonamento del progetto e all’incontro erano presenti più persone contro che a favore. Ma l’obiettivo è stato raggiunto, perché anche chi non è intervenuto direttamente con il microfono, ha comunque avuto modo di esprimere il suo credo parlando tra la folla. Ora, ognuno è libero di elaborare la sua opinione o di rivolgersi a chi è più esperto nel settore per avere ulteriori delucidazioni, confidando che, per il mondo politico, l’opinione dei cittadini abbia ancora valore.
Anna Bianchini


COMMENTO
Fa benissimo la giornalista di Thiene On Line a sottolineare come, per l'ennesima volta, nonostante l'invito, fossero assenti i rappresentanti di categoria (commercianti, industriali, artigiani) da sempre schierati per il completamento della Valdastico Nord, in nome dello sviluppo industriale ed economico dell'alto vicentino. In due anni di attività del comitato, non è mai stato possibile un confronto con i sostenitori del SI perchè, per quanto invitati, hanno negato la loro presenza sotto i riflettori.
Unica mosca bianca, sabato scorso, il dott. Roberto Salviato che, coraggiosamente, ha fatto il suo intervento a favore dell'opera.

Riportiamo qui sotto le parti più salienti del suo intervento: 
"Non voglio parlar male e dire che la Val d'Astico è degna di protezione o non è degna di protezione. Naturalmente la Val d'Astico ha, giustamente, il diritto di essere protetta nel suo ambiente, i paesi hanno il diritto di esser protetti e quindi, quello che dovrà, secondo me... visto che...secondo me la faranno... quello che dovranno attivarsi i sindaci e le comunità sarà quello di ridurre al minimo gli effetti negativi che sicuramente una autostrada può avere passando attraverso una valle che, d'altra parte è già percorsa da una strada, non è che non ci sia nessuna strada....(ndr: il fatto che in Valdastico passi una Strada Statale, unica strada necessaria, peraltro, al traffico ordinario e giornaliero, giustifica il completamento della A31 Nord??) Autostrada che poi, ho sentito anche dall'architetto, verrebbe costruita moolto in galleria, quindi in galleria vuol dire che primo non si vede (ndr: anche il cancro non si vede, ma i suoi effetti son ben noti...), la galleria è fatta ovviamente con dei sistemi di estrazione dell'aria, i rumori verrano abbattuti ecc. ecc.
Quindi, sicuramente, il proseguimento da Piovene a Trento non avrà l'impatto che ha avuto per trent'anni la tangenziale di Mestre prima che facessero il Passante. Cioè la tangenziale di Mestre passava sopra le case. I miei amici di Mestre dicevano "ci respiriamo non i fumi di Marghera, che non ci sono più, ma si respirano i fumi delle automobili.". (ndr: Ricordiamo che i fumi di scarico delle gallerie, da qualche parte devono uscire comunque...)
 .....

"Per quello che riguarda la Valdastico sud, noi per andare a sud, quindi parlo da Schio per andare a sud, risparmieremo un certo numero di chilometri perchè adesso andiamo a Vicenza poi andiamo a Padova, poi giriamo su per Bologna...sicuramente io non vedo l'ora che sarà finita.
Vantaggio del Nord è comprensibile a tutti: finalmente i camion che arrivano giù dal nord, che qualche camion adesso col navigatore lo troviamo...anche qualche snodato...qualche  camion grande sulla Fricca perchè vedono che la strada più breve è quella e li trovi sulla Fricca che magari d'inverno si fermano e non vanno più avanti..finalmente potranno andare diretti sul percorso autostradale (ndr: ma il completamento della Valdastico Nord, rilancia l'economia dell'Alto Vicentino o serve per evitare che un camion snodato all'anno si blocchi sulla Fricca??)
Non ho capito bene i problemi finanziari ...queste complicazioni finanziarie non ho avuto neanche il tempo... forse non ho  voglia di andare ad approfondire il discorso finanziario. (ndr: Grave, molto grave! Se per alcuni l'aspetto ambientale e la salvaguardia della salute sono trascurabili o sufficientemente tutelati da quattro gallerie, consigliamo vivamente a tutti gli industriali di andarsi a far due conti, perchè, in fondo, l'altra cosa che conta è la salvaguardia  delle tasche del cittadino. Dato che questo progetto è insostenibile da tutti i punti di vista e chi ci rimette è la gente comune. Sempre e comunque!)
Io ho capito che la autostrada BS PD ha tutto l'interesse a partire con la costruzione, a finire con la costruzione perchè in questa maniera gli viene allungata la concessione di 25 o 30 anni. (ndr: perspicace!)
Quindi, voglio dire, siccome l'autostrada BS PD non è che sia della gente che prende dei soldi e li butta via, penso che avrà fatto dei conti. Se dopo alla fine tornerà allo Stato, va bene? vabbè lo Stato avrà una nuova infrastruttura, un'infrastruttura che...su cui paghereremo un pedaggio...
io devo fare  adesso Schio/Trento ci metto un'ora e mezza e devo andare su e giù per la Fricca, eh si un'ora e venti, un'ora e mezza, andando  per i burroni, d'inverno con la neve, preferisco pagare, non so, 5-10 euro di pedaggio (ndr: Solo 5 euro? Una tariffa appena superiore a quella del Tunnel di Valdagno? Siamo sicuri?! E i 15 km di valico?Li attraversiamo a gratis?!)  perchè ci metto metà, ci metto metà tempo e anche molti meno pericoli di traffico.(ndr: eh già, se poi, dopo 30 anni in cui gli utenti avranno sborsato tariffe assurde per tamponare i costi, allo Stato tornerà tra le mani un debito impagabile, e sarà costretto a rivalersi ancora sugli stessi utenti, saranno veramente  in pochi a prender l'autostrada per evitare la Fricca..)

Dal punto di vista paesaggistico, se ai tempi degli acquedotti romani ci fossero state alcune persone, non li avrebbero fatti costruire perchè erano un deturpamento dell'ambiente. Gli acquedotti romani erano alti 20-30 metri, correvano su arcate, però insomma son stati utili quindi adesso non voglio che l'autostrada la facciano come i ponti degli acquedotti romani perchè sicuramente siamo arrivati a delle tecniche di miglioramento, quindi non credo che questo sarà un grosso problema. Dico anzi potrebbero essere dei vantaggi anche per i paesi che sono lungo la Valdastico, ovviamento contrattando dei caselli, contrattando dei modi da da da da fare effettivamente usare alla popolazione l'autostrada, non per andare ai centri commerciali, ma magari per andare a scuola a Padova o a Trento visto che Trento sta diventando una università importante per il Vicentino.....quindi voglio dire ci possono essere dei vantaggi sugli abbonamenti, ci possono essere tante cose da cui la popolazione di Valdastico e Pedemonte potrebbero trarre dei vantaggi. (ndr: assicuriamo gli industriali che la popolazione di Valdastico e Pedemonte non ha mai avuto nessun problema a recarsi a Padova o Trento sfruttando le strade e i mezzi ordinari. Conoscendo la parola "sacrificio" e amando incondizionatamente la propria terra, non giustifica assolutamente questo sperpero di denaro e il pagamento di tariffe che si aggireranno sui 50 euro/auto per risparmiare 10/20 minuti, seppur per una buona causa quale l'Istruzione)

Sul turismo, allora: da Bolzano a Bressanone, e poi continua anche verso l'Austria, c'è la più grande strada...come si dice, pista ciclabile, una delle più lunghe piste ciclabili d'Italia, penso.
Se ricordate, tra Bolzano e Bressanone e oltre, il Brennero, c'è l'autostrada, una delle autostrade che vedo più impattanti sul territorio. Perchè da sopra l'autostrada magari si vede anche le montagne ecc, ma da sotto, quando si guarda sull'autostrada fa..è abbastanza brutta. Però i bolzanini e gli altoatesini son riusciti a far diventare parte della vecchia strada statale, parte della vecchia ferrovia, hanno fatto biciclette e pedoni, e c'è parecchia gente, uno che ci passa vede le biciclette e anche i pedoni.
Allora dico, sulla Val d'Astico, una volta che è fatta l'autostrada, la Strada Statale quella di adesso, che ha anche la fortuna di aver l'Astico vicino, non pensate che si potrebbe fare una cosa del genere? Quindi fare una ciclopedonale con la bellezza dell'Astico...vabbè, sentiremo un pò di rumore delle macchine che passano dentro le gallerie dell'autostrada, però questo si è visto che dalla parte dell'Alto Adige funziona.
Probabilmente sono dei pensieri che vengono fuori così, però sicuramente potrebbe essere un'idea. Quindi attirare gente che in bicicletta fa quello che adesso facciamo in macchina con grossi anche problemi di curve a gomito ecc. ecc.  credo che potrebbe anche essere una bella idea. (ndr: Peccato che la S.S. 350 collega e continuerebbe a collegare le piccole realtà abitative che insistono lungo tutta la Valle dell'Astico.... Il traffico ordinario e giornaliero di pendolari che si recano nella zona industriale di Arsiero o da Arsiero a gli altipiani di Folgaria e Asiago (e presumibilmente anche oltre in entrambe le direzioni),  continuerebbe a riversarsi sulla Statale. Ricordiamo, tra l'altro,  che è in fase di ultimazione il primo stralcio di una bellissima e panoramica pista ciclabile lungo l'Astico, ben al di fuori dai rischi che i ciclisti son costretti a mettere in conto ogni giorno percorrendo la S.S. 350)


A questo punto si intuisce, forse, come mai i favorevoli non si fanno mai vedere...

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