La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 2 dicembre 2013

L'Adige - 29 Novembre 2013 - Schneck non smette con le minacce.... A Rossi: "La pagherai!"



Rossi snobba i veneti Valdastico, è guerra
Schneck: «La pagherete»
venerdì 29 novembre 2013 Prima Pagina, pagina 1

Dall'ipotesi di matrimonio tra A22 e A4 a un burrascoso divorzio. Di mezzo, ovviamente, il dossier sempre rovente della Valdastico nord. Al vertice romano, convocato in concomitanza con la scadenza dell'«ultimatum» ministeriale alla Provincia, Rossi ha inviato una funzionaria. L'ira di Schneck: «La pagheranno».
P. GHEZZI A PAGINA 7

Valdastico, il no di Rossi A4: Trentino, la pagherai
Vertice a vuoto. I gestori benzina diffidano Eni-A22
Il presidente manda una funzionaria, i veneti si infuriano
venerdì 29 novembre 2013 Economia, pagina 7

ROMA/TRENTO - Sulla Valdastico nord l'ultimatum del mit (ministero trasporti) alla Pat scadeva ieri. Ma il Trentino, si sa, lo considerava irricevibile.
E così, davanti ai vertici dell' A4 Brescia-Padova si è presentata - come il poverello di Assisi dal sultano o dai lupi - la sola funzionaria Pat Maria Celestina Antonacci , inviata dal dirigente generale Raffaele De Col con una lettera firmata dal presidente Ugo Rossi . Che ha ribadito: per disegnare il futuro infrastrutturale del Nordest ci vuole un'intesa tra Regione Veneto, Provincia di Trento e ministero infrastrutture; i veneti non possono disegnare arterie stradali su un territorio che non è il loro. Vanno stabilite priorità strategiche, e discusse a livello politico.
Chissà se l' A4 si aspettava davvero qualcosa di diverso, ma non l'ha preso bene, l'ennesimo «no» trentino alla Valdastico nord, opera da cui dipende la proroga al 2026 data ai veneti, mentre il ministro Lupi ha chiesto all'Ue di prorogare di due anni la verifica sulla concessione dell' A4 , fino al 2015: poi sarà gara, come per l' A22 (che ieri ha ricevuto una diffida da Faib Autostrade, Fegica ed Anisa per le disdette di Eni ai gestori delle aree di servizio) a meno che il famoso odg sulla fusione non s'infili in qualche legge, Bruxelles permettendo.
Il gruppo A4 ieri al mit ha schierato il presidente della Brescia-Padova Flavio Tosi , l'ad A4 holding Giulio Burchi e il dg Bruno Chiari più il dg Brescia-Padova Maurizio Pagani . 4 uomini contro una sola funzionaria di Trento, a ripresentare le proposte su dove far passare le 4 corsie di Valdastico Nord negli ultimi 15 km in Trentino, «che non le ha previste - ricorda De Col - in alcuno strumento urbanistico, così come non ci sono nel piano infrastrutture, cosicché non aveva senso l'ultimatum di 15 giorni per un'opera che non può essere pianificata senza l'assenso di Trento e che qualunque contadino impugnerebbe».
I dirigenti del ministero hanno garantito all' A4 che il progetto Valdastico Nord (che prevede lo sbocco a Besenello) andrà al Cipe, anche senza l'accordo con Trento, perché l'opera è nella legge obiettivo 2007.
Ben sapendo che se Rossi resiste fermo sul «no, va là» alla Valdastico, Valdastico non sarà. Il presidente di A4 holding Attilio Schneck , vicentino pane al pane vino al vino, ha detto al sito «Venezie Post»: «Nessuno strappo. Semplicemente andrà ridiscusso tutto il sistema delle autonomie, retaggio storico anacronistico. Se per colpa di altri le cose vengono bloccate, vorrà dire che qualcuno pagherà».

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