Valle dell’Astico, 29 novembre 2013
“Considerate
le premesse, bene hanno fatto ieri i trentini a non presentarsi al
tavolo romano sulla Valdastico Nord – commenta Giuseppe Sentelli
del Comitato No Valdastico Nord -. È ormai evidente infatti che a
Roma non interessa decidere per il bene del territorio, nè tanto
meno per una sana gestione economica della cosa pubblica. L'incontro
di ieri al Ministero delle Infrastrutture ha
visto l'assedio dei rappresentanti della concessionaria negli uffici
del ministero per ottenere, artificiosamente, la proroga di una
concessione già scaduta e imporre a Trento, ancora una volta
contro la sua volontà, il prolungamento a nord dell’A31
Valdastico, un'opera definita la più inutile d’Italia 40 anni fa e
che lo è ancor di più ora che si sta cercando di spostare il
traffico a lunga percorrenza su rotaia con ingenti investimenti
(leggi Germania). La cosa più logica sarebbe abbandonare questo
stupido miraggio del “ponte sullo stretto del nord” e mettere a
gara una concessione che garantirebbe notevoli introiti allo Stato.
Ma invece si vogliono buttare via i soldi per iniziare un'opera
faraonica, che probabilmente non vedrebbe mai la fine. E questo
perché? Per salvare la faccia del ministro Lupi? Nessuno gli ha
chiesto di andare in Europa a dire il falso, ovvero che nei mesi
scorsi c'era stata un’apertura sulla Valdastico Nord da parte dei
trentini. In realtà il motivo principale è difendere gli interessi
finanziari della A4Holding, ovvero le banche che vogliono trarne il
massimo profitto, per loro, ovviamente, cui poco importa il bene
comune. Ma questo non stupisce, essendo organismi privati. Piuttosto
è strano che a Roma abbiano rappresentatività più loro degli enti
pubblici. Per cui è ormai evidente che la Valdastico Nord è
un’opera di speculazione finanziaria, che ha ben poco a che vedere
col sistema dei trasporti e molto invece con la devastazione inutile
del territorio”.
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