La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 18 novembre 2013

Echi dalla stampa trentina




L’ADIGE DEL 16 NOVEMBRE 2013
Pressing Valdastico Ma Gilmozzi dice no
Ministero e A4: decidetevi
sabato 16 novembre 2013 Prima Pagina, pagina 1
Pressing «alto» di governo e Serenissima sul Trentino. Obiettivo, ovviamente, la realizzazione della Valdastico nord. Il ministero per le infrastrutture, in particolare, avrebbe dato due settimane alla Provincia di Trento per una risposta su dossier caldi come Pirubi e fondo pro tunnel.
P. GHEZZI A PAGINA 8
Gilmozzi: no al diktat Valdastico-A22
«Trentini, ora decidetevi»
A4 e ministero in pressing
sabato 16 novembre 2013 Economia, pagina 8

TRENTO - Valdastico e fondo pro tunnel Brennero: altri 15 giorni per avere una risposta «definitiva». Trentini, basta traccheggiare. Basta fare i furbi, rinviare. L'emendamento maxifusioni sta creando forti perplessità in Europa. Il tempo delle tattiche è finito.
Non sono le parole precise, non disponiamo delle intercettazioni ambientali. Ma i testimoni oculari e auricolari dell'ultimo confronto «tecnico» al ministero infrastrutture, giovedì a Roma, raccontano di un capo gabinetto di Lupi , Giacomo Aiello , che alza la voce con il capo delegazione di Trento, l'ingegnere Raffaele De Col , quando il dirigente dei grandi progetti Pat evoca il famoso emendamento sulla maxifusione delle autostrade del Nordest, che allungherebbe di mezzo secolo la concessione dell' A22 .
Un escamotage senza futuro - lo giudicano i dirigenti del ministero trasporti - che fa perdere tempo mentre l' A4 Brescia-Padova , presieduta dal sindaco di Verona Tosi , ha messo in mora il governo che non riesce a sbloccare il dossier Valdastico , progetto inviso al Trentino e voluto dai vicentini. E quindi lo Stato teme di dover pagare i danni erariali conseguenti.
Il filo logico dei ministeriali è il seguente: il governo ha adempiuto alle 3 richieste della Provincia di Trento (anticipo dal 2016 al 2014 dei 70 milioni per la circonvallazione ferroviaria di Trento e Rovereto; verifica in Commissione Ue della possibilità di una proroga evita-gara; apertura di un tavolo di confronto) mentre i trentini non hanno ancora fornito una risposta sulle modalità di conferimento dei 550 milioni del fondo pro ferrovia Autobrennero (l'assemblea dei soci non si è ancora svolta) nonché alla proposta di un'intesa che includa il completamento della Valdastico in alternativa alle quattro corsie della Valsugana come sbocco della Pedemontana veneta.
Il commissario al tunnel Mauro Fabris teme che lo stallo trentin-roman-veneto si ripercuota in un danno per il finanziamento europeo: l'aumento del contributo Ue al 40% nel periodo 2014-2020 è a rischio, se non si sbloccano i 550 milioni che pareggerebbero a 1,3 miliardi l'attuale stanziamento italiano e quello austriaco all'opera.
Raffaele De Col , dal canto suo, precisa: «Non ero un rappresentante politico e dunque ho considerato irricevibile un ultimatum "tecnico" che sembra sposare la causa del Veneto , quando il discorso politico è ancora in corso e le scadenze non possono essere autodeterminate dai dirigenti ministeriali».

Il neo-assessore alle infrastrutture Mauro Gilmozzi conferma e rincara la dose: «Gli ultimatum delle strutture tecniche, formulati dai dirigenti del ministero trasporti, sono respinti al mittente, che deve sapere che esiste la legge ed esiste la Corte Costituzionale : senza intesa tra Roma e Trento non se ne fa nulla, è la stessa Commissione Ue che chiede allo Stato perché non procede su questa strada. Che i dirigenti del ministero possano ignorarlo, è strabiliante».
E allora, assessore? «Allora la politica deve assumersi le sue responsabilità. La Valdastico , per la Serenissima , è un espediente per ottenere la proroga della concessione, che all' A22 , nonostante il progetto Brennero, è stata negata. Noi abbiamo proposto di verificare se è possibile fare la fusione tra concessionarie: il tema è tutto politico, lo scopo è garantire gli interessi di tutti. Il ministero dell'economia ha capito l'interesse nazionale, ma il ministero infrastrutture è contrario. In ogni caso, richiamare la legge di stabilità per violare l'intesa sancita dalla Costituzione, sarebbe illegittimo. Dalla giunta Pacher a questa non è cambiato nulla: la Valdastico resta un progetto anacronistico. Non siamo chiusi a comprendere i problemi del Veneto , siamo disponibili a ragionare sulla concessione. Ma niente ultimatum, grazie». 


Dal Corriere del Trentino

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