La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 15 ottobre 2013

L'Adige - 13/10/13

I riscontri su L'Adige dopo l'incontro di Sabato 12 ottobre a Trento.
Come al solito i politici, per guadagnarsi la "carèga" giocano a fare i camaleonti.
Parola d'ordine: mai esporsi, evitare la chiarezza, giocare al "dico non dico".




http://www.ladige.it/articoli/2013/10/13/pd-patt-poca-chiarezza-questione-valdastico
Pd e Patt, poca chiarezza sulla questione Valdastico
13 Ottobre 2013
Online, puntuale come sempre, un nuovo post nel blog "Blogfrei" di Luisa Maria Patruno. Questa volta si parla di Valdastico: Ugo Rossi non dice che è favorevole - ovviamente - ma neanche che è contrario. Intanto il capolista del Pd, Alessandro Olivi, in un dibattito pubblico contro la Valdastico, nel quale Rossi e il Patt erano assenti, si è rivolto al suo candidato presidente esortandolo a dire come la pensa e a uscire dall'ambiguità. Ma il Pd si accorge solo ora dell'ambiguità di Rossi?
BLOGFREI

Valdastico, gli equilibrismi di Ugo Rossi

13 ottobre 2013 2 commenti
Nel programma del candidato presidente del centrosinistra autonomista, Ugo Rossi, non si parla di Valdastico. La parola non c'è. Ma se questa scelta certo non è una buona notizia per chi vuole il completamento dell'autostrada, non lo è neppure per chi la Valdastico non la vuole. Perché come la pensa Rossi non si capisce.
Il candidato del centrosinistra, infatti, non dice che è favorevole - ovviamente - ma neanche che è contrario. Usa una lunga perifrasi in cui sostiene che "sul piano dei collegamenti "esterni" confermiamo l'opzione strategica per il progressivo spostamento  del traffico merci su ferrovia in coerenza con pianificazione legata al tunnel del Brennero e il potenziamento delle tratte di accesso e ci impegnamo ad approfondire tutte le strade per una proroga della concessione ad A22 e per garantire alla stessa le migliori condizioni di partecipazione alla eventuale gara nel caso contrario". Un bell'esercizio dialettico che lascia aperte tutte le possibilità.
Insomma, se il sì alla Valdastico necessario a Serenissima per il rinnovo della sua concessione dovesse servire per agevolare anche una proroga per A22? Che farebbe Rossi?
Nella campagna elettorale per le primarie, del resto, il candidato del Patt non aveva escluso un via libera del Trentino alla Pirubi; aveva preteso solo che ogni decisione fosse presa d'intesa e non senza l'accordo con la Provincia di Trento.
Ieri il capolista del Pd, Alessandro Olivi, in un dibattito pubblico contro la Valdastico, nel quale Rossi e il Patt erano assenti, si è rivolto al suo candidato presidente esortandolo a dire come la pensa e a uscire dall'ambiguità.
Ma il Pd si accorge solo ora dell'ambiguità di Rossi? Eppure il programma del candidato presidente è stato condiviso da tutte le forze politiche della coalizione. Sapevano cosa c'era scritto? O meglio, cosa NON c'era scritto?

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