La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 8 ottobre 2013

Comunicato stampa - "Vajont. 50+1giorno - Luci sulla frana della Marogna per non dimenticare"

Giovedì sera 10 ottobre a Casotto di Pedemonte

Valle dell’Astico, 8 ottobre 2013

Vajont. 50+1giorno. Luci sulla frana della Marogna per non dimenticare”. È l’uscita serale, con lumini e aperta a tutti, che il comitato No Valdastico Nord organizza per giovedì sera, 10 ottobre, con ritrovo alle 20.45 sul ponte nuovo di Casotto (a Pedemonte, lungo la statale, con ampia possibilità di parcheggio).
L'iniziativa – spiega Irma Lovato del comitato - nasce per far riflettere e porre l'accento sulla facile abitudine nel ricordare ciò che di triste e catastrofico abbiamo vissuto come popolo e nazione, e sulla seguente facilità nell'archiviare le ragioni, i motivi, le leggerezze e le responsabilità, continuando la strada come se nulla fosse accaduto. Per questo abbiamo scelto di organizzare il nostro personale modo di ricordare la tragedia del Vajont, il 10 ottobre, ponendola vicina, anzi, ai piedi della frana Marogna che per diverse caratteristiche e modalità ricorda quella vicenda. Desideriamo far rilevare e sottolineare l'assordante silenzio sulla frana Marogna nonostante i molti studi, i solleciti e la pericolosità più volte espressa con scritti e conferenze dal professor Dario Zampieri dell'Università di Padova. Prendere coscienza e consapevolezza 50 anni e 1 giorno dopo – continua Lovato -, significa voler guardare al futuro con la consapevolezza di cittadini che credono nell'agire collettivo, nella corresponsabilità che tutti abbiamo nei confronti dei beni comuni, quali territorio e qualità della vita. Con la nostra presenza e con l'accensione dei lumini desideriamo ancora una volta e con forza porre all'attenzione delle pubbliche amministrazioni locali, provinciali, regionali e statali la scarsa attenzione, o la voluta dimenticanza, di come il proseguimento dell'A31 Valdastico Nord venga ad incrociarsi con tale frana".
Muniti di lumini di cera votivi da portarsi da casa, quindi, i partecipanti verranno guidati lungo un breve percorso facile e asfaltato ai piedi della frana della Marogna, fino al momento della deposizione dei lumini: alle 22.39, esattamente quando il 9 ottobre del 1963 un pezzo del Monte Toc crollò dentro alla diga del Vajont generando l’onda mortale che travolse la valle fino a Longarone.
Il percorso verrà inframezzato da letture, naturalmente al lume di candela: alcune di carattere scientifico, tratte dagli articoli sul rischio frana redatti dai geologi, altre di carattere letterario, altre ancora potranno essere lette a titolo personale e liberamente.
Sono state invitate le associazioni e i comitati locali che si battono per la difesa del territorio.
La manifestazione si terrà con qualsiasi condizione meteorologica: in caso di pioggia l'iniziativa durerà meno del previsto.


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