“Ma le grandi opere vanno avanti.
Cosa si aspetta a invertire davvero la rotta?”
Valle
dell’Astico, 16 ottobre 2013
È
di questi giorni la pesante denuncia della Coldiretti
dell'impressionante perdita di aree agricole in Veneto, soprattutto
nel Vicentino, dove in dieci anni, dal 2000 al 2010, il territorio ha
perso quasi 20 mila ettari sui 41 mila sciupati a livello regionale.
Il presidente provinciale della Coldiretti, Martino Cerantola, punta
il dito verso l'espansione urbanistica, verso i progetti di sviluppo
urbanistico sovracomunali a regia provinciale e regionale, verso i
progetti di sviluppo dei Comuni delle cinture urbane, dichiarando
ormai inaccettabili le deroghe che consentono il superamento delle
soglie di superficie agricola utilizzata trasformabile.
“Tutto
vero – dichiara Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord –
ed è sconcertante scoprire dagli ultimi due censimenti che il solo
territorio vicentino abbia contribuito a metà dello spreco
regionale. Ci si aspetterebbe ora una repentina inversione di marcia
della politica territoriale veneta, il blocco immediato o una
moratoria almeno sulle numerose grandi opere inutili in costruzione
in Veneto e in provincia di Vicenza. Tant'è che lo stesso
commissario provinciale, Attilio Schneck, dichiara che 'lo scempio è
fatto, nessuno oggi può pensare di trasformare terreni agricoli' e
che 'gli strumenti urbanistici oggi recepiscono il bisogno di tutela,
dalla Regione a cascata, fino ai Comuni'. Ma allora – continua
Priante - chiediamo al commissario provinciale Schneck, che è anche
presidente della A4 Holding, società che controlla la società
Serenissima, concessionaria del tratto autostradale Brescia-Padova,
che ne dice del prolungamento dell'autostrada Valdastico Nord, che
distrugge un milione di metri quadrati di superficie agricola in una
valle stretta come quella dell'Astico? Che ne dice della
realizzazione dei campi da golf a Sarcedo che comporterà la perdita
di 650.000 metri quadrati di superficie agricola? Cosa ne dice
dell'assurda progettazione della strada pedemontana veneta che sta
devastando il suolo agricolo pedemontano per costruire un doppione su
cui poi dovremo pure pagare un pedaggio, mentre fino ad oggi da
Thiene a Bassano andavamo gratis? Sono le stesse domande
che rivolgiamo
al governatore del Veneto Luca
Zaia – conclude Priante –, il quale dovrebbe fare una scelta: o
continua a inaugurare superstrade, ospedali e digestori oppure
approva una volta per tutte una vera legge di tutela del paesaggio
con divieto di consumo di suolo agricolo. Le due cose sono in
contraddizione tra loro”.
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