La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

lunedì 23 settembre 2013

Giornale di Vicenza - 19/09/13

«Autostrade, l'Ue “maschera” la fusione»

INFRASTRUTTURE. Il commissario vicentino per la Tav del Brennero svela i contenuti delle indicazioni che la Commissione Ue ha inviato al Governo sulla Serenissima
Fabris: «Stop alle aggregazioni per allungare le concessioni ma Bruxelles è disponibile a trovare misure alternative»
19/09/2013
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Il Governo punta alla fusione di concessionarie contigue. ARCHIVIO
«L'Europa ferma l'ipotesi di aggregazione di società concessionarie contigue, allo scopo di spostare la scadenza alla data più lontana. Ma lascia aperta la possibilità di trovare “misure alternative” che assicurino sia il rispetto del diritto alla concorrenza, sia le ricadute positive dell'operazione di fusione». Il vicentino Mauro Fabris, commissario di Governo per la Ferrovia Verona-Brennero, svela i particolari della lettera ricevuta nei giorni scorsi a firma Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato Interno, in risposta alle richieste del ministro italiano alle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Una lettera che riguarda indirettamente Fabris, perché la galleria via rotaia sul Brennero è finanziata coi pedaggi di Autobrennero.Una lettera che spiega la recente ipotesi di A4 Holding che controlla Bs-Pd: l'acquisto, da parte dell'A22, di quote societarie dell'inoptato. Fabris, come considera l' ipotesi di aggregazione delle concessionarie, proposta da Lupi? Da commissario la considero positivamente, visto che può portare maggiori finanziamenti alla Brennero e, di conseguenza, alla Ferrovia. E la possibilità dell'acquisto di quote dell'A4 da parte dell'A22? Si inserisce bene nell'ambito della prospettiva del Governo. Lupi non sarebbe andato a Bruxelles se non avesse avuto certezze di avere un fronte compatto, compresi Bolzano e Trento che detengono l'A22. Lupi ha chiesto la proroga della concessione della Bs-Pd per l'impasse sull'A31 Nord. E l'ha ottenuta. Il Ministro ha affrontato due temi. Il primo. La concessione Bs-Pd. E la riposta è stata positiva. L'Ue conferma la proroga di due anni per la “situazione incolpevole di ritardo” per il progetto dell'A31 Nord. E il secondo argomento? La proposta, che piace anche ad Aiscat, di unificare concessionarie contigue per prorogare le scadenze alla data più lontanta. Come l'A4 e l'A22. Per quest'ultima è scaduta la concessione. Vero, ma i benefici non sarebbero solo per il caso specifico, ma nazionali. E sarebbero tre, come ha sintetizzato Lupi: la riduzione del costo dei pedaggi, la spinta a realizzare opere in programma e il vantaggio economico per il bilancio dello Stato dove sono iscritti i costi di subentro delle società concessionarie. Prorogando le scadenze delle società, queste cifre potrebbero essere recuperate e si alleggerirebbe così il debito pubblico italiano. La risposta dell'Ue? Negativa, ma interlocutoria. Hanno ricordato che, con la proroga dell'A4 dopo la procedura di infrazione, l'Italia si era impegnata a non chiederne più. La norme sono chiare: alla scadenza della concessione, si deve andare a gara. Le motivazioni italiane, tuttavia, sono ritenute degne di nota e per questo l'Ue “lascia aperta la possibilità di studiare misure alternative”. E allora? Serve ora che il Governo faccia pressione. Servirà poi una legge nazionale, proposta e ritirata per incompatibilità. In Parlamento ci sono altre bozze allo studio da parte di alcuni deputati. Infine, servirà una complessa operazione di ingegneria finanziaria. Insomma, non sarà facile. Certo. Ma è fattibile. E devo dar atto a Flavio Tosi, sindaco di Verona e presidente Bs-Pd, di aver avviato un'azione forte sul tema: credo sia uno dei pochi politici che ha capito la forza di questo disegno che non è solo un'operazione bancaria-finanziaria, costruita a tavolino a Milano, ma un disegno di natura territoriale, politica e amministrativa. Si tratta ora di trovare gli strumenti idonei per concretizzarlo».
Cristina Giacomuzzo

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