La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 7 maggio 2013

Sette sindaci compatti contro la A31 monca - Giornale di Vicenza 06/05/13

Grande risalto ieri sul Giornale di Vicenza alla Delibera della Comunità Montana nella quale tutti i sindaci della valle si sono dimostrati contrari al prolungamento della A31 fino a Casotto.
Finalmente una delle testate locali più importati si dimostra meno di parte di quanto fatto fino ad ora...Durerà?

Sette sindaci compatti contro la A31 monca

VALDASTICO. Il documento della Montana è stato spedito a Roma
Cogollo, Arsiero, Laghi, Pedemonte, Velo d'Astico, Valdastico e Tonezza per la prosecuzione a Trento
06/05/2013
Zoom Foto
Attualmente l'autostrada Valdastico finisce a Piovene-Chiuppano
È un dietrofront quello dei sindaci della Comunità montana “Alto Astico e Posina”, dapprima favorevoli alla prosecuzione della Valdastico nord fino a Besenello, salvo gli aggiustamenti del tracciato, e ora assolutamente contrari alla parziale realizzazione della maxi arteria, così come invece deciso lo scorso 18 febbraio dal Cipe a Roma. Proprio la decisione del Cipe, che ha approvato il progetto preliminare solo del primo lotto Piovene Rocchette-Valle dell'Astico, per un costo di circa 891,6 milioni di euro, ha provocato la dura reazione dei sette primi cittadini che compongono l'intera giunta della stessa Montana. Ad approvare all'unanimità un ordine del giorno contro l'ipotesi di un'esecuzione parziale dell'A31 sono stati Riccardo Calgaro, presidente dell'ente e sindaco di Cogollo del Cengio, Tiziano Busato, sindaco di Arsiero, Roberto Carotta, sindaco di Pedemonte, Amerigo Dalla Via, sindaco di Tonezza, Ferrulio Lorenzato, sindaco di Laghi, Giordano Rossi, sindaco di Velo d'Astico e Alberto Toldo, sindaco di Valdastico. Il loro no si è accompagnato all'approvazione di un atto di indirizzo già inviato a Roma, ad enti pubblici superiori e a vari ministeri, che sarà approvato sia dal Consiglio della Montana, che dai rispettivi Consigli comunali. «La decisione del Cipe - dice Calgaro - non rispetta il procedimento amministrativo che sin dall'inizio prendeva in considerazione esclusivamente l'intera opera. Non ritengo che una devastazione del territorio e il sacrificio della popolazione residente siano giustificabili da un moncone autostradale che impedisce la movimentazione delle merci e delle persone tra il Veneto produttivo e il nord Europa, e viceversa». «Non esiste la possibilità che ci si arresti a Casotto - afferma Rossi -. Il problema vero è chi gestirà la tratta trentina e il collegamento con le altre grandi vie di comunicazione. Il nostro è un no non a priori, pregiudiziale. Nell'ipotesi che la tratta si fermi a Casotto di Pedemonte, la società Brescia-Padova deve sapere che noi siamo contro ad un esorbitante investimento del tutto improduttivo». Anche il sindaco di Valdastico Toldo è categorico. «Già alla presentazione del progetto preliminare avevamo rilevato il forte impatto ambientale - conclude -, presentando una serie di osservazioni. Ora siamo ancor più convinti che il prolungamento della Valdastico Nord ha senso solo se si arrivasse a Trento. La nostra preoccupazione, espressa anche nell'atto di indirizzo, è che con l'autostrada ferma a Pedemonte, la vallata si ritrovi nella stessa situazione problematica vissuta da Piovene, che dal 1976 attende il collegamento con Trento».
Giovanni Matteo Filosofo

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