La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

giovedì 2 maggio 2013

E se la Pedemontana fosse un monito? Articoli Giornale di Vicenza e La Nuova Vicenza

Di seguito una raccolta di articoli di questi giorni (Giornale di Vicenza, La Nuova Vicenza), in cui si parla del "caso Pedemontana". 
Leggendo le parti evidenziate in giallo non si può non fare il pensiero che, forse, la Pedemontana ormai in costruzione può essere un monito per tutti noi. 

Lievitano i costi? Defiscalizziamo le imprese! 
Gli osannati sviluppo e il rilancio dell'economia? "Un tranello, che toglie anche l’ultima delle speranze per risollevare la situazione" alle aziende che non vengono pagate.
La devastazione del territorio? Barattata con le opere di compensazione: piste ciclabili, di cui tra l'altro si dubita la futura realizzazione.

Troviamo la forza della denuncia per evitare uno scempio di portata ancora maggiore che potrebbe abbattersi sul nostro territorio e sulle nostre teste per interessi di pochi.
IMPARIAMO A METTERE INSIEME I PEZZI DI QUESTO MECCANISMO PERVERSO E RIFLETTIAMO!! 
(questo potrebbe essere anche il nostro futuro)




Link Giornale di Vicenza 30/04/2013 - Pedemontana i 330 milioni in più pagati col fisco

Pedemontana i 330 milioni
in più pagati col fisco

INFRASTRUTTURE. I conti non tornano, ma la nuova legge apre una via. Il piano economico ancora fermo in Regione: il nodo è la copertura delle risorse mancanti, spunta l'ipotesi della defiscalizzazione
30/04/2013
Zoom Foto
VICENZA. Il piano economico e finanziario presentato a gennaio dal Consorzio Sis, che si è aggiudicato l'appalto per la Pedemontana dopo una telenovela legale e ha firmato la convenzione di concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione dell'opera nell'ottobre del 2009 è ancora in fase di trattativa. Il nodo riguarda 330 milioni di euro, la differenza tra 1,8 miliardi riportati in calce al progetto preliminare e i 2,130 miliardi costo definitivo dell'opera. La trattativa vede da una parte il concessionario Sis e dall'altra la Regione. La discussione è in corso e - come fa intendere il commissario delegato per la realizzazione dell'opera Silvano Vernizzi - «non è una cosa semplice». I 330 milioni in più derivano in buona sostanza dalle modifiche richieste dagli enti pubblici lungo i 94 chilometri di percorso dall'arteria che parte da Montebello Vicentino e si sviluppa fino a Spresiano, nel Trevigiano. Il progetto nella sua stesura definitiva è arrivato a coprire il 60% del suo percorso in trincea e, per accogliere le richieste di migliorìe perorate dagli amministratori pubblici, i costi - a quanto spiegano Regione e concessionario - sono lievitati.
IL BIVIO. Il bivio a cui si è arrivati in buona sostanza è questo: per coprire il delta mancante la richiesta del concessionario alla Regione era quella di aumentare il contributo pubblico ad oggi pari a 170 milioni (20 sono già stati concessi, altri 10,3 milioni sono in via di pagamento), cosa che la Regione ha subito escluso. Non sono più tempi di vacche grasse, ogni spesa viene centellinata. Così la strada che si è aperta è quella della defiscalizzazione delle arterie stradali in project financing.
NUOVA OPPORTUINITÀ. Si tratta di una nuova opportunità prevista dalla legge varata negli ultimi mesi del Governo Monti e che si sta cominciando a sondare: si prevede la sostituzione dei contributi pubblici con gli sgravi fiscali su Ires, Irpa e Iva generati durante il periodo di durata della concessione.
Tutti i particolari sul Giornale in edicola.
Roberta Bassan

Pedemontana, Covepa: lavoratori ingannati dagli speculatori finanziari e politici

Silvano Vernizzi
Silvano Vernizzi
“Esprimiamo solidarietà ai lavoratori in difficoltà, in particolare a quelli delle aziende cadute nel tranello della falsa finanza di progetto della SPV. Su di loro ricadono le incapacità, i silenzi e le complicità di chi difende una proposta insostenibile. Si sta facendo pagare quella infrastruttura alla popolazione e al territorio della pedemontana veneta. Non pagare le aziende vuol dire non pagare i dipendenti e mettere in difficoltà un intero sistema sociale già al limite: lavoratori e famiglie. Quello che per alcuni poteva sembrare una risorsa, si dimostra invece un tranello, si toglie anche l’ultima delle speranze per risollevare la situazione.
I Dogliani invece non perderanno un cent del loro patrimonio, o di quello che ricaveranno da SPV e neppure un cmq delle loro tenute piemontesi. Sono finanzieri ormai, nulla hanno a che fare con il lavoro, costruiscono macerie.
Il primo responsabile di ciò è il commissario Vernizzi, già dal 2004 il NUVV (DGRVn.3854 03.12.04) aveva indicato modifiche rilevanti ai flussi di traffico proposti da SocietàPedemontanaVeneta Spa, l’allora promotore, per far reggere il PEF. Anche nel 2006 (2006-08-04_DGRV_N.3858_AllegatoA-B_Convenzione) Vernizzi conosceva i problemi del PEF sempre più evidenti dopo l’approvazione CIPE (29.03.06), che ha aumentato i costi di oltre 340 mln€. Nel 2010 tutto era ancora più chiaro, quando ha approvato il progetto definitivo (Decreto Approvazione Prog.Def. SPV 20.09.10). In quelle carte (doc. n. 4818-4840 tav.n. 4739-4781 “Quadro riepilogativo dei lavori e di raffronto”) c’erano già i 330 mln€ in più di oggi: 140 mln€ sono per l’adeguamento alle norme europee delle gallerie, mentre i restanti 190 mln sono stati chiesti dall’ing. Fasiol con nota n. 2946 del 03.09.10.
Questo è un inganno sulla pelle delle persone che può servire solo a chi regge il suo gioco: le banche, gli organici al sistema e i facili profeti ignoranti. Per salvare il PEF di SPV con i soldi delle tasse e dei lavoratori si danno gli sgravi fiscali alla speculazione finanziaria, invece ai lavoratori si propone un altro tiro di cinghia grazie al governo della pacificazione. L’inganno ai lavoratori è letteralmente mascherato da Zaia, Ciambetti e Finozzi che hanno fatto promesse agli imprenditori, insieme agli amici della Mantovani, Sartori, Galan e Chisso: hanno sempre mistificato il lavoro e l’occupazione con la speculazione immobiliare, finanziaria e bancaria del territorio”.
Massimo Follesa
portavoce CoVePA

 Link Giornale di Vicenza 01/05/13 - Pedemontana Dubbi dei sindaci sui costi in più

Pedemontana Dubbi dei sindaci sui costi in più

GRANDI OPERE. I conti non tornano, ma i Comuni hanno la loro idea
Dal Toso (Castelgomberto): «Temo abbiano fatto una stima, senza pensare alle reali ripercussioni» Pavan (Mason): «Da noi mancava pure la bretella»

01/05/2013
Zoom Foto
«Nel progetto preliminare mi sono trovato una superstrada che girava intorno al paese a sei metri di altezza. Allora mi sono battuto perché passasse il più possibile in trincea. Cosa dovevo fare? Dal progetto preliminare al definitivo ci sono tre ponti in più nella mia zona che di certo hanno aggravato i costi di qualche milione di euro. Forse hanno sbagliato a fare i conti prima, il progetto non l'ho certo fatto io, ma non potevano non prevedere il collegamento tra strade che rimanevano scollegate. Che giro volevano far fare ai residenti?». Lorenzo Dal Toso, sindaco di Castelgomberto, paese dai declivi dolci, non va tanto per il sottile quando gli fanno notare il peso dei 330 milioni in più della Pedemontana, addossati - come è stato ribadito dal concessionario italo-spagnolo Sis che ha redatto i progetti e si sta occupando della realizzazione dell'arteria - alle non poche migliorìe chieste dai sindaci su cui sfrecciano i 94 chilometri di percorso da Montebello Vicentino a Spresiano. Il suo territorio del resto è considerato uno dei più martoriati. Il sangue amaro non se lo fa più, ha ottenuto che una bella fetta di superstrada passasse in trincea, il resto a raso terra. «Il minimo per far vivere civilmente la popolazione. Mi hanno anche promesso un pezzo di pista ciclabile in affiancamento alla superstrada come compensazione, chissà se arriverà. Qui non si è presentato ancora nessuno per gli espropri. A volte mi viene un dubbio, che si sia fatta una stima iniziale di massima senza però prevedere le reali ripercussioni sul territorio». E poi il V lotto in vallata che ha portato via non pochi milioni di euro e che consiste nel prolungamento della nuova 246 dalla rotatoria Melonara di Cereda fino all'incrocio con la Priabonese: «Costi, visto che parliamo di costi, che magari potevano essere recuperati da altri finanziamenti e che invece sono finiti per pesare sulla Pedemontana». Cambi zona, ma il tenore non si affievolisce. Massimo Pavan, sindaco di Mason, ancora dolci declivi e zone pianeggianti dove la Pedemontana (lavori in corso) sfreccerà alla grande: «Non sono io che ho redatto il piano economico e finanziario e tanto meno il progetto preliminare. Anzi a dirla tutta, insieme ad altri sindaci, abbiamo pure fatto risparmiare visto che i caselli sono stati ridotti da due ad uno. Per il resto non potevano non pensare, come poi è stato previsto nel definitivo, ad una bretella di collegamento nord-sud che incanalasse il traffico pesante. E come compensazione per noi una pista ciclabile. Mi auguro a questo punto si possa trovare una via d'uscita per coprire i 330 milioni e che la strada della defiscalizzazione possa essere quella buona. Una via che auspica anche Rodolfo Mariotto, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle infrastrutture. Quanto ad aziende che vanterebbero crediti da Sis, denuncia fatta ieri dal presidente di Confartigianato Agostino Bonomo, Mariotto annuncia di aver già avviato una verifica sulle imprese di Confindustria che trattano con Sis per avere il polso della situazione. Ma a suo avviso la Pedemontana deve andare avanti: «Purtroppo i costi in più non sono una sorpresa quando si concedono mitigazioni, è accaduto anche con la variante alla Pasubio. Ora si trovi la via per procedere».
Roberta Bassan


Nessun commento:

Posta un commento