La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 12 marzo 2013

Una lettera mai pubblicata



Lettera al Sole-24ore

Oggetto: Completare la Valdastico a nord per tornare a crescere.

Faccio seguito all'articolo del 25 u.s. vorrei far presente altri elementi di giudizio sull'opera detta autostrada Valdastico nord.

1_Le settimane scorse i giornali locali (Giornale di Vicenza e Voce dei Berici tra gli altri) hanno riportato l'esito di un'interrogazione dell'europarlamentare Andrea Zanoni in cui il commissario Ue per i Trasporti Siim Kallas afferma “Il progetto dell'autostrada Valdastico A31 Nord non fa parte né dell'attuale rete transeuropea dei trasporti né del progetto prioritario n. 1 relativo all'asse ferroviario Berlino-Palermo” - See more at: http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/valdastico-nord-l-ue-smaschera-la-societa-autostradale.html#sthash.WstAYTiG.dpuf. La suddetta autostrada non sarebbe inserita nella programmazione dei trasporti europei che punta al potenziare il trasporto su rotaia abbandonando progressivamente la gomma per i collegamenti superiori ai 300 km. L'autostrada A31 punta quindi nella direzione sbagliata dato che il nodo di interscambio gomma/rotaia è Verona e non Trento.

2_ Lo sviluppo dell'autostrada in galleria è di km 28,9 (pag 80 della relazione illustrativa) e, se questo va considerato un vantaggio dal punto di vista del consumo del suolo e dell'impatto visivo, comporta non pochi problemi di altro ordine.
Infatti il totale delle gallerie corrisponde circa al tunnel del Monte Bianco, del Frejus e del San Bernardo messi in fila uno dietro l'altro. Dato che il tunnel del M. Bianco è lungo 11,6 km e costa 41 €/transito (per un'auto), una serie di tunnel così estesa corre il rischio che il transito costerà qualche decina di euro, probabilmente non meno di 50 €. L'auto che pagherebbe 15€ nel tratto da Vicenza a Trento via Verona sarebbe disposta a pagarne oltre 50 per accorciare la strada? E se si, quale sarebbe il flusso che si incanalerebbe lungo la Valdastico? Non c'è il rischio che il payback si sposti ben oltre i 30 normalmente considerati per il rientro dell'investimento? E stiamo parlando del rientro dell'investimento oltre il 2051 in un quadro di incertezza sul fronte del petrolio.

3_ La scelta di sviluppare ¾ del tracciato in galleria comporta un grosso problema dal punto di vista energetico. Nella relazione “Calcoli preliminari delle potenze assorbite(doc. 2505_060701007 pag. 3) si prevede un consumo di 17,7 megawatt di cui solo 13,536  per i filtri. Si tratta di un consumo significativo paragonabile al consumo per utenze domestiche di una piccola città e comunque vicina all'intera produzione di energia di una centrale idroelettrica. Ad esempio la centrale di Soverzene (BL) ha una produzione di 20 megawatt. Inoltre questi consumi sono incomprimibili, non si possono spegnere alcune luci o spegnere i ventilatori, pena mettere una sbarra davanti alle gallerie e invitare la gente a scegliere un percorso alternativo.

Un saluto

Renzo Priante

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