La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 6 febbraio 2013

Da Nordesteuropa - 05/02/2013

A31, Mainardi contro Trento
«Impatto non negativo»
di Eleonora Vallin

Valdastico_nord
La Provincia di Trento ha deciso di proporre ricorso al Tar per «l’annullamento della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto ambientale (Via)» nonché di ogni «atto preparatorio, presupposto, preliminare, conseguente o comunque connesso» alla realizzazione della Valdastico Nord.

«In linea di massima noi impugniamo tutto quello che ha a che fare con questa infrastruttura - spiega Alberto Pacher, presidente Provincia di Trento -. E’ un dialogo tra sordi quello che si è venuto a creare, esiste una sentenza della Corte costituzionale, e il decimo allegato delle infrastrutture approvato dalla Conferenza stato-regioni a dicembre, ha inserito e accolto il riferimento all’intesa. Quindi: tutto è radicato in tutti gli atti. Ciononostante si va avanti, quindi noi impugniamo qualsiasi cosa. E’ una questione di principio»

« La contrarietà è legata a una valutazione di fondo: abbiamo deciso di puntare, coerentemente con le reti Ten-T e con gli accordi europei – dice Pacher - sul potenziamento dell’asse ferroviario del Brennero verso cui trasferire quote importanti del traffico merci, facendo di Verona uno snodo intermodale grazie al Quadrante Europa. Se noi creiamo – spiega - un canale addizionale per cui i camion che arrivano a Nordest, anziché scambiare a Nord di Verona hanno un’altra autostrada, incoraggiamo a scegliere l’asfalto. Non possiamo, dunque, dire che puntiamo sulla rotaia e contemporaneamente fare un’autostrada».

Ma che senso ha lasciare un’infrastruttura chiusa a Piovene Rocchette?  «Nessun senso – risponde Pacher - ma dovevano pensarci prima. Per noi è davvero un problema serio. Da tutti gli approfondimenti fatti, anche con proiezioni, risulta che la Valdastico Nord drenerebbe solo una piccola parte del traffico che va dalla Pedemontana alla Valsugana. Noi ci ritroveremmo, dunque, con due autostrade a 60 km di distanza in Veneto che arriverebbero in Trentino con soli 30 km di distacco. Un’assurdità».

«Mi pare improprio e anche giuridicamente non sostenibile annullare un parere di valutazione tecnica ambientale per illegittimità – risponde al telefono Bortolo Mainardi, membro della Commissione VIA per conto del Ministero, dopo la notizia del ricorso della Provincia autonoma -. Possono esserci errori valutativi di metodo e merito relativi ai diversi impatti ambientali come insegna e obbliga la legge 152 del 2006. Ma si tratta di un parere di una commissione; non è un decreto – spiega l’architetto – quello poi lo farà il ministro».

E aggiunge: «Il 7 dicembre 2012 in assemblea plenaria il rappresentante della provincia di Trento ha votato contro il parere di compatibilità ambientale sostenendo solo delle presunte carenze progettuali e coprendo, secondo me, la volontà politica della Provincia di Trento che sempre è stata contraria al prolungamento da Piovene Rocchette. Le motivazioni non erano dunque plausibili». «L’impatto ambientale di questi 32 km, di cui 30 in galleria, non è significativo né negativo e la valutazione – precisa - ha previsto una serie di prescrizioni e obbligato a varianti migliorative del progetto».

Poi conclude: «Come cittadino dico che, se è giusto rispettare l’opinione della Provincia di Trento, spero di non essere costretto a condividerne le motivazioni». Mainardi cita i pareri di contrarietà letti sui giornali: «Tale autostrada - che interessa la Provincia di Trento solo per 10 km - è inutile, costosa e dannosa. Il traffico pesante va messo sulle ferrovie». E aggiunge: «Dicono: sotto le Alpi basta costruire autostrade». «Dichiarazioni dell’amico Dellai – chiosa il commissario - a cui vorrei chiedere se sono meno coerenti con il previsto investimento di allargamento autostradale della Terza corsia dell’A22 che ha un costo preventivato di 753 milioni di euro».

Intanto dall’Europa, in risposta a un’interrogazione dell’eurodeputato Idv Andrea Zanoni che a fine 2012 chiedeva alla commissione Ue: «Esistono documenti ufficiali dell'Unione europea dai quali si evince che il progetto di prolungamento dell'autostrada Valdastico A31 Nord fa parte della rete europea di trasporti TEN-T?». Questo perché l'Italia ha cercato - attraverso il viceministro delle Infrastrutture Mario Ciaccia - di promuovere l'inserimento della Valdastico Nord nella rete TEN-T, cioè tra le infrastrutture prioritarie riconosciute nella «Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli orientamenti dell'Unione europea per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti». «È stato proposto di inserire il progetto nella rete globale TEN-T come 'arteria stradale pianificata', nell'ambito della proposta di regolamento sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti» ha riferito commissario europeo ai Trasporti, l'estone Siim Kallas confermando l’intenzione ma non la sua realizzazione.


Martedì 05 Febbraio 2013

Nessun commento:

Posta un commento