La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 2 gennaio 2013

Valdastico, al Tar l’ennesimo duello



Valdastico, al Tar l’ennesimo duello

La Serenissima ricorre contro la Provincia: chiesto l’annullamento del no all’intesa sul completamento dell’autostrada

TRENTO. Anno nuovo, vecchi tormentoni. Anche il 2013 si apre infatti nel segno del contestato progetto dell’autostrada della Valdastico. In realtà la giunta provincia se n’è occupata nella penultima seduta del 2012, quella di giovedì scorso che ha preceduto la riunione conclusiva di sabato dell’èra Dellai. La decisione avrà effetto però quest’anno, quando il Tar dovrà decidere sul ricorso presentato lo scorso 15 dicembre dall’Autostrada Serenissima contro una delibera di Piazza Dante di giugno: delibera che, senza mezzi termini, fissava per l’ennesima volta la posizione della Provincia sul completamento del tratto autostradale in territorio trentino in opposizione alla linea della società autostradale veneto-lombarda. Il provvedimento assunto in giugno esprimeva infatti parere negativo all’intesa sull’opera caldeggiata invece dallo stesso ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che lo scorso marzo aveva avviato l’iter burocratico per la sua realizzazione. Iter che prevedeva il consenso delle Regioni e delle Province interessate. Consenso che, come noto, il Trentino non ha mai espresso.
Di qui la delibera che, in un colpo solo, negava l’intesa richiesta, esprimeva parere negativo sul progetto preliminare e precisava come, proprio per via della mancata intesa, l’A31non rientri nel Programma delle infrastrutture strategiche e che quindi non va realizzata. Non solo: a sostegno della storica posizione della giunta provinciale, nella delibera venivano elencate anche quelle dei Comuni interessati (Besenello, Calliano, Folgaria, Lavarone e Nomi), ai quali la Provincia nei mesi scorsi aveva chiesto di esprimersi sulla localizzazione dell’opera e sul progetto preliminare. Che, come noto, prevede il tracciato in galleria da poco dopo Piovene Rocchette fino allo sbocco subito a nord di Besenello, e da qui il raccordo con l’A22. Ebbene, i pareri raccolti erano pressoché a senso unico: no all’opera in toto. Con il Consiglio di Folgaria, ad esempio, che esprimeva parere negativo «sia sotto il profilo procedurale che su quello sostanziale, su una scelta dagli effetti potenzialmente devastanti dell’ecosistema ambientale e socio-economico della realtà territoriale di Folgaria».
Unica parziale eccezione, la posizione del Comune di Lavarone: «Non pregiudizialmente contraria al completamento dell’A31», benché al tempo stesso «altrettanto fermo rimane l’auspicio di una diversa localizzazione dell’opera». E infatti proprio il Comune di Lavarone è rimasto escluso dal ricorso della Serenissima, che al Tar chiede di annullare la delibera provinciale e gli atti connessi relativi ai Comuni, cioè i pareri trasmessi alla Provincia in seguito a decisioni dei Consigli. Ora la Provincia resisterà al ricorso: ma c’è da scommettere fin d’ora che quella del Tar non sarà comunque l’ultima tappa della vicenda.

 ©RIPRODUZIONE RISERVATA                             
 02 gennaio 2013

da  trentinocorrierealpi.gelocal.it

Nessun commento:

Posta un commento