La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 9 maggio 2012

da urlainsfogo.blogspot.it:

25.4.12

La strana ossessione del presidente Schneck


Il presidente della provincia di Vicenza Attilio Schneck, leghista duro e puro, ha da 5 anni una sola ossessione: la fantomatica Valdastico Nord per arrivare velocemente a Trento.
E’ dal suo insediamento in provincia nel 2007 che ha il chiodo fisso di unire Trento al capoluogo veneto, per "favorire il turismo e il commercio".
Da allora Schneck insiste a Venezia, a Trento e a Roma. Peccato che ai trentini l’opera non interessi. Il Presidente della Provincia Autonoma Dellai è da sempre contrario.

La provincia autonoma di Trento si è opposta all'intera opera sostenendo che porterebbe all'aggravamento dei problemi di traffico dell'autostrada A22 e della viabilità esterna senza risolvere i problemi della SS47 della Valsugana. Ulteriore motivo che la provincia di Trento adduce al suo no è la politica seguita dall'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino per il trasferimento delle merci su rotaia, che si fonda sul lavoro dell'interporto di Verona, che verrebbe bypassato dal traffico pesante diretto a nord proveniente dalle aree di Padova-Ferrara e Venezia-Udine.” (Wikipedia)

Il presidente Schneck, in preda alla sua strana ossessione, fa finta di niente e nel 2010 annuncia di aver dato corso ad un bando europeo per la progettazione del tronco nord dell'autostrada da Piovene Rocchette all'Autobrennero.
La Provincia di Trento fa ricorso in Corte Costituzionale ed emerge il colossale conflitto di interessi nell’intera faccenda, con un contenzioso tra Anas spa, proprietaria dell’A22 Autobrennero, e l’Autostrada Brescia-Padova spa, proprietaria dell’A31 Valdastico.
Chi è Presidente della Brescia-Padova? Attilio Schneck, Presidente della Provincia di Vicenza.

Infatti, Manuela dal Lago, attuale triumvira padana, subentrata ai vertici della Lega Nord insieme al neo-tesoriere Stefano Stefani, con la sua nomina a parlamentare nel 2008 non ha ceduto a Schneck solo la presidenza della provincia, ma pure quella della società autostradale. “Paroni a casa nostra” nell’accezione più letterale. In casa Lega è usanza la staffetta pigliatutto.
Ecco così spiegata l’ossessione: il problema è la doppia personalità del Presidente della Provincia Schneck, per il quale è impossibile tenere a bada la vocina interiore del Presidente dell’Autostrada.

Il 21 febbraio 2011 arriva la sentenza della Corte Costituzionale, che pare mettere fine alla questione ribadendo che “qualsiasi opera, atto o progetto dell'arteria non possa essere realizzato senza la preventiva intesa con la Provincia Autonoma di Trento […] in rispetto dovuto allo Statuto Regionale del Trentino Alto-Adige”. Trento è inamovibile, quindi l’opera non si fa.

Il bi-presidente padano se la mette via e si dedica agli altri due mega-progetti che sta gestendo nel suo doppio ruolo: la Valdastico Sud e la Pedemontana. Non basterebbe già questo?
Non è sufficiente per il presunto sviluppo del territorio? Bisogna scavalcare altre istituzioni perdendo poi tempo e soldi pubblici in corsi e ricorsi per risolvere i contenziosi su opere di dubbia utilità? Nessun pudore, nemmeno in tempi di vacche magre, con pesanti manovre per contenere il debito pubblico che progetti faraonici come questo (2 miliardi di €) contribuiscono a produrre?

Nemmeno per sogno! «La Valdastico Nord va fatta», titola il Giornale di Vicenza del 20 aprile, riportando le parole di Schneck, perché l’opera è “portatrice di sviluppo economico per il territorio vicentino”, certo, e non perché il 31 dicembre 2013 scade la concessione alla sua società e la condizione per il rinnovo è proprio questo nuovo buco per camion in un monte.

In blu le autostrade in costruzione, in viola quelle in progetto.
Nel frattempo si sta pure lavorando alla nuova Valsugana (a pedaggio), per collegare Trento stavolta non a Thiene, ma a Bassano, perché, con la Pedemontana che collegherà i castelli di Montecchio con l’aereoporto di Treviso ci sarà "sempre più gente che da Vicenza arriverà a Trento e quindi la nuova Valsugana s'inserisce in questo contesto di traffico destinato ad aumentare".
Dunque, ricapitolando, nella provincia di Vicenza stiamo costruendo tre nuove autostrade: Valdastico Sud, Pedemontana e Valsugana. Non c’è nessun indicatore di aumento dei volumi di traffico, ognuna di queste opere gonfierà il nostro debito pubblico per venti o trenta anni. Trento, che investe in ferrovie, non vuole un’altra colata d’asfalto e la Corte Costituzionale dice che è una decisione legittima e da rispettare.

Eppure, per i leghisti è ormai una faccenda personale. Il Governatore Luca Zaia, per dare una mano, ha inserito l’opera nella Legge Obbiettivo, ovvero l’ha indicata come infrastruttura prioritaria per lo sviluppo dell’Italia. A questo punto tutto è nelle mani del Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica), che ha tempo fino all’estate per decidere.

Schneck incrocia le dita. Il Presidente di una Provincia a fine legislatura ma senza elezioni, cancellate perché l’ente è prossimo all’abolizione, non ha altre priorità.
I cittadini non votano per il consiglio provinciale, Schneck resta Presidente in carica.
Vicenza, già tristemente nota come sede del “Parlamento Padano” sta per diventare protettorato leghista a tempo indeterminato?

Nell’empasse istituzionale in cui ci troviamo, Zaia e Schneck farebbero bene a pensare a proposte e soluzioni su come sciogliere l’ente e magari come ripartire le competenze tra gli altri livelli.
Quanto tempo resterà ancora in carica l’attuale Consiglio provinciale? Un anno? Forse due? Se così fosse, qualcuno ha teso una mano dal cielo al Presidente Schneck: dallo scadere del mandato al termine ultimo per la presentazione del progetto, al burbero valvassore di Milano ladrona restano ancora 20 mesi di tempo per averla vinta e salvare la concessione della sua società di autostrade.

A conti fatti, l’unico che ha assoluta necessità di arrivare velocemente a Trento è lui.
Un’ossessione.


(fonti: Wikipedia, Giornale di Vicenza, TrentoToday, Consulta Online)

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