La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

martedì 17 aprile 2012

Passera e l’autostrada inutile: denaro pubblico e conflitti d’interessi In evidenza

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passera-corrado-imagoeconomica-258Siete pronti per una nuova storia di politica di malaffare, corruzione e conflitti d’interessi? Stavolta il solito signor B. non c’entra nulla, stavolta il protagonista è uno di quegli pseudo-tecnocrati convocati dai vertici dell’alta borghesia italiana per salvare un paese rovinato dagli effetti collaterali di una democrazia patologicamente compromessa. Sono pochi gli ingredienti da buttare in un ribollente calderone di sfacciataggine per ottenere in poche righe la nostra storia: il ministro dello sviluppo Corrado Passera, un’autostrada inutile, una società di cui era socio.

La Valdastico Nord dovrebbe essere il nuovo tratto autostradale che con uno snodo di 30 km unirebbe l’autostrada Serenissima a quella del Brennero, creando una superflua fotocopia del progetto già in discussione dell’autostrada della Valsugana e aumentando, secondo Alberto Pacher, vicepresidente della provincia di Trento, inutilmente l’inquinamento nella zona che potrebbe essere ridotto con un’implementazione dei servizi ferroviari per il trasporto merci.

Perché allora costruirla? Perché tanto interesse da parte del ministro per un’opera pubblica così apparentemente superflua tra l’altro nello scenario cupo di un periodo di profonda crisi?

Intesa San Paolo è presente per il 33% nelle azioni della Serenissima, che come unico modo per garantirsi la concessione ANAS fino al 2026 ha la necessità di ottenere la costruzione proprio di questo inutile snodo della Valdastico Nord. Ora entra in gioco Passera, che da finanziatore di Intesa San Paolo, sfrutta il suo ruolo di ministro per sponsorizzare la costruzione di un’opera pubblica condita con l’infinitamente piccante spezia del conflitto d’interessi.

In molti speravamo che una parentesi tecnica e avulsa dai meccanismi della competizione elettorale potesse almeno per i mesi della sua legislatura abolire i conflitti d’interesse e la corruzione presenti in ogni legislatura precedente, dal controverso referendum del 1946 ad oggi, mentre invece semplicemente dalle leggi “ad personam” si è passati al latinismo bancario delle leggi “ad argentariam”.

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