La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

venerdì 27 aprile 2012

CONSIGLI PER LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO: Attilio Schneck, per gli amici "Merendina", solo pochi mesi fa sentenziava che "serve la carta, non la malta"! già questo basti per capire che il rinnovo della concessione A4 è la priorità assoluta di Serenissima s.p.a, dei presunti vantaggi trasportistici se ne fregano. Ora cosa succede? I sindaci della valle, mirabili esempi di diplomazia e tatticismo, non hanno detto un secco NO a questa fantautostrada preferendo un atteggiamento propositivo: "spostatela di qua, spostatela di là, la strada serve, è una grande occasione per la valle". Tutte stronzate a cui non credono, ma che vengono prese al balzo dal Merendina e rivomitate in questa kafkiana intervista! ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Giornale di Vicenza , venerdì 27 aprile 2012 – CRONACA – Pagina 22 GRANDI INFRASTRUTTURE. Il presidente boccia l´ipotesi di Pacher «Valdastico, o si fa ora o non se ne parla più» «I trentini dicono di no perché ridurrebbe gli introiti dell´AutoBrennero Ma è l´Ue che vuole l´asse» Il progetto dell´ingresso al tunnel a Pedemonte «Se si realizzerà la Valdastico Nord, la Brennero vedrà ridurre il flusso di traffico del 27%. Significa 27% in meno di ricavi. Cioè -27% del gettito che finisce dritto dritto nelle casse della Provincia autonoma». Sarebbe questo il motore che spinge Trento, con tanta determinatezza a bloccare il prolungamento dell´A31 a Nord. O almeno ne è convinto Attilio Schneck, presidente della Provincia e dell´autostrada Serenissina, che ieri, su richiesta del consigliere provinciale Luciano Lago (Pdl) ha fatto il punto sulla Conferenza dei servizi che si è aperta a Roma martedì. Ma il ragionamento che fa Schneck - e che sostiene di aver condiviso proprio ieri con l´Ad dell´AutoBrennero - è che «in vista della realizzazione della Pedemontana, della Nogara Mare» e delle altre numerose infrastrutture che si stanno per realizzare, «il traffico sarà sicuramente spalmato. Quindi, tutti i piani finanziari dovranno essere rivisti». Come a dire: inutile che Trento si fissi tanto con le perdite che arriveranno dalla Valdastico Nord. «Questo poi è un´asse che è stato richiesto direttamente l´Unione Europea - continua Schneck - nell´ottica di un potenziamento del Corridoio 5. E il Governo si è impegnato a realizzarlo». Nei giorni scorsi il vice presidente della Provincia, Alberto Pacher, nel confermare il «no» all´A31, aveva ipotizzato una nuova prospettiva di intesa con la Regione Veneto su cui lavorare. E cioè: «Assecondiamo il progetto per non nuocere alla Serenissima che vuole il rinnovo della concessione - aveva dichiarato -. Poi andremo in Europa a dire che non è una nostra priorità l´A31, ma che puntiamo su altro». Il presidente Schneck smonta: «La Serenissima non vuole la Valdastico Nord per ottenere la proroga alla concessione. Se fosse così, ci si poteva inventare un´altra opera, meno complicata, per far perno sulla concessione che viene data solo in presenza di una infrastruttura strategica da completare. La realtà è che l´indicazione a realizzarla è arrivata dall´Europa. E non è la Brescia-Padova a volerla, ma il Governo che si è impegnato a livello tecnico e giuridico». Come? La convocazione degli oltre 70 enti coinvolti, alla Conferenza dei servizi. Ma questo, a detta di Schneck, è solo il primo passo, quello «consultivo. Poi - dice - si arriverà al Cipe». Quindi prosegue: «Se il prolungamento non si dovesse realizzare adesso, se non si dovesse arrivare all´ok al progetto definitivo, la Serenissima perderebbe la concessione. Vero. Ma mentre l´A4 Holding sarà in grado di partecipare alla sfida e ottenere una nuova concessione, certo è che noi la Valdastico Nord non la vedremo mai realizzata. O adesso o mai più. Insomma, ci si potrà scordare veramente dell´A31». E il presidente Schneck sottolinea, poi, come «ciascuno dovrà prendersi le proprie responsabilità». Perché, a detta del presidente, dalla Valdastico Nord dipendoni moltissime attività della vallata dell´Astico e non solo. «È una delle poche occasioni di crescita che, in tempi di crisi, si possono dare a territori come quello di Velo, Piovene, Lastebasse e Pedemonte, tanto per citare - continua -. L´opportunità è quella di dare competitività perché i costi del trasporto delle merci possono essere determinati per la vita di un´azienda». Di qui la massima disponibilità ai sindaci della vallata che, alla Conferenza dei servizi, hanno chiesto delle modifiche. «Faremo di tutto - ha concluso Schneck - per rivedere il progetto e a rispondere alle esigenze che arrivano da questi sindaci».CRI.GIA.

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