La Val d'Astico, una delle più belle e verdi vallate vicentine, rischia di essere deturpata dalla realizzazione del tratto autostradale A31 Valdastico Nord. Quest'opera si caratterizza per un costo di realizzazione stimato in oltre DUE MILIARDI DI EURO (49 milioni di €/km) e flussi di traffico modesti, ma provocherebbe danni ambientali gravissimi e difficili da contenere. Viene proposta e sostenuta solo dalla società che gestisce la A4 Brescia-Padova, per interessi di rinnovo concessione. Interessi solo LORO!
In un ottica di progresso sostenibile e di alternative al trasporto su gomma, è doveroso dire NO ALLA VALDASTICO NORD!

mercoledì 12 ottobre 2011

Riporto in seguito, per dovere di informazione, un fatto spiacevole che riguarda il convegno “Valdastico nord: infrastrutture e crescita economica” che avrà luogo a Trento domani 13/10/2011.
Mercoledì 12 ottobre ore 12: telefono all’agenzia Meneghini &associati, che cura l’evento, per sincerarmi di poter partecipare al convegno in qualità di libero cittadino che vuole essere informato sull’opera. Specifico ai lettori che si è trattato di uno scrupolo personale, in quanto avevo già compilato e inviato con successo la scheda d’iscrizione on-line che non fissava esplicite restrizioni circa il titolo dei partecipanti.
Con mio grande stupore l’impiegata dell’agenzia temporeggia nel darmi una risposta e, stando alla cornetta, sento che cerca numi tra i colleghi. Nello specifico, cita a bassa voce la richiesta dei promotori del convegno “di avere pubblico selezionato, non i no-global”. Mi preoccupo di spiegarle che vorrei partecipare solo a fini informativi e che non sono un no-global: niente da fare, mi richiama dopo pochi minuti con tono dispiaciuto, informandomi che la partecipazione è esclusivamente su invito.
Dopo una simile risposta confezionata al momento per liquidarmi(nel manifesto non era indicato niente di tutto ciò), sento la democrazia e la libertà di informarsi scricchiolare pesantemente. Non nascondo di essere tendenzialmente contrario all’opera, ma vorrei poter sfruttare simili occasioni di informazione per capire perché vogliono sventrare una valle vicentina(in parte al confine con un parco naturale, quello della Val d’Assa) e perché reputano l’interesse economico di pochi più importante dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico e idrico del territorio.
Mi amareggia, peraltro, captare il desiderio di chi organizza questo convegno di farlo a porte chiuse, selezionando delle muse appigionate, calpestando gli interessi dei cittadini a cui viene preclusa persino una partecipazione tacita e pacifica.
Voglio rendere pubblica questa esperienza sgradevole per denunciare come viene portata avanti la propaganda di questa discutibile opera, facendo leva solo sugli aspetti economici e manipolando gli eventi per mostrare un’immagine di alto gradimento da parte del pubblico.

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